martedì 21 novembre 2017

Storie arzille // Cinquanta ... e averli ascoltati tutti

Oggi vi racconto la storia di un Arzillo parmigiano. Si chiama Matteo e, sabato scorso a Brescia, ha raggiunto un traguardo importante, ovvero aver assistito a 50 concerti di Nina Zilli. Matteo "scopre" la musica della Zilli in radio, era l'epoca del tormentone 50mila e lui se ne innamora subito senza però sapere chi fosse a cantare il brano. Il cerchio si chiude con la partecipazione di Nina al Festival di Sanremo Giovani dove interpretando L'uomo che amava le donne si consacra definitivamente al grande pubblico e, di conseguenza, a Matteo che aggiunge al primo ep della cantante piacentina anche il cd Sempre Lontano contenente il brano premiato dalla critica sanremese. È il momento di porsi degli obiettivi e il primo prefissato è quello di incontrarla per farsi firmare le copie dei due dischi ...

2015, backstage tour finale del Frasi&Fumo Tour // San Marino

Qual'è stato il primo concerto a cui hai partecipato?
«Era un sabato sera, il primo maggio del 2010. Il concerto si tenne in piazza Fanfulla a Traversetolo, paese della provincia di Parma.»

Come è nata la passione per Nina Zilli?
«Proprio quel giorno. Dopo aver cantato nel pomeriggio al concerto del primo maggio a Roma è salita fino nel parmense per esibirsi nuovamente, sfidando anche la pioggia che ha disturbato ma non fermato il concerto. Finita l'esibizione sono stato l'ultimo di una ventina di persone che l'avevano aspettata per aver il suo autografo e ricordo benissimo come se fosse ieri che era davvero contenta ed emozionata del fatto che avessi comprato e fatto firmare sia l'ep che il cd. Da quella volta ho capito che la ragazza aveva qualcosa di speciale!»

50 concerti sono tanti tra cui scegliere ... ce n'è uno preferito?
«Cavoli devo dirne solo uno?! Come faccio?! ...  Ah ecco, ci sono: quello di Cartagena in Spagna. fare una mini vacanza al mare con concerto annesso della tua cantante preferita ... è il top! Poi la cerveza e la sangria erano davvero ottime!»

2012, backstage Alcatraz // Milano

Il ricordo più bello ...
«Sono tanti per fortuna, visto che ho goduto parecchio e fatto tante belle conoscenze e alcune amicizie vere, dovendo scegliere un momento è sicuramente la serata conclusiva del Sempre Lontano Tour 2010 all'Arenile di Bagnoli a Napoli. Concerto bellissimo, festa finale nel backstage con Nina, la Smoke Orchestra al gran completo, Big Fish (organizzatrice del tour di nina, ndr) e discografici! Infine, come ciliegina sulla torta, un ultimo brindisi verso le 3 del mattino sul terrazzino dell'hotel con Chiara e Jeeba dove con alcuni arzilli "storici" eravamo alloggiati anche noi.»

La canzone della Zilli che hai cantato di più
«Senza dubbio L'uomo che amava le donne ... decisamente una spanna di mano di "Gianni Morandi" sopra a tutte le altre sue canzoni. Averla poi cantata mentre Lei si esibiva al Teatro Ariston di Sanremo dove qualche anno prima la sua carriera è praticamente iniziata è stato da pelle d'oca!»

Rifaresti tutto?
«Domanda difficile... forse si o forse no (ride, ndr). Cinquanta in sette anni sono davvero tanti: ho macinato chilometri da Aosta fino ad Otranto. Ora sono un pó stanchino, come Forrest Gump penso che mi fermerò un attimo. Ho già disdetto gli alloggi per la "tripletta" di fine mese a Napoli, Modugno e Maglie ... forse la crisi del settimo anno inizia a farsi sentire.»

2012, Blue Note // Milano

Qualche rimpianto?
«Sognando un pó, anche se non ci ha mai suonato, mi sarebbe piaciuto molto vederla esibire nella suggestiva cornice del Teatro Romano a Taormina. Mentre una tappa che ho saltato ma che avrei voluto assolutamente assistere è stata quella sulle Dolomiti ... deve essere stato veramente molto bello.» 

Hai spesso citato l'album Sempre Lontano ... e gli altri suoi lavori?
«Sempre Lontano è decisamente da primo posto, non ha rivali! Quel disco, il suo primo disco, dal mio modesto punto di vista ancora oggi è il suo lavoro migliore! È nato un personaggio unico, nessuno come Lei tra le altre cantanti italiane dell'epoca. Era davvero tanta roba! Suoni e arrangiamenti super! Frasi e fumo e L'amore è femmina sono stati altri due bei lavori e anche i relativi tour sono stati entusiasmanti. Modern Art devo ancora imparare a conoscerlo bene, sto facendo un po' di fatica ad assorbirlo ma ascoltarlo live da una carica decisamente maggiore. Qui vedo una Nina Zilli molto diversa da come l'ho conosciuta, forse questo cambiamento mi ha spiazzato un po'.»

2015, Roxy Bar // Bologna

Il tuo rapporto con Nina e la Smoke?
«Io e Chiara siamo entrambi emiliani quindi determinati e ostinati, le ho sempre "rotto le balle" per avere ad ogni concerto una foto insieme ed è stata sempre molto carina è disponibile... santa subito!
Ci sono tante risate e battute da ricordare a fine serata nei camerini dove ormai la tensione post concerto si era decisamente smorzata. Con la Smoke il rapporto è andato oltre infatti sono stato diverse volte a sentirli nei loro progetti personali quando erano "in pausa" dai tour della Zilli. Quest'anno non ho avuto modo di vedere il Gange, Pelo e Zaghi, un saluto speciale per loro.»

Fatti una domanda e datti una risposta
«Più che una domanda e una risposta ho un desiderio: mi piacerebbe tanto che la musica di Chiara ritornasse ad essere come quella del primo album, con quelle sonorità e ritmi. La Zilli che preferisco è quella ed è la stessa che ancora adesso nei concerti fa ballare e cantare il pubblico.»

domenica 19 novembre 2017

Modern Art Tour 2017 // Brescia

La Leonessa d’Italia (Brescia, così chiamata da Giosuè Carducci per la valorosa resistenza contro gli Austriaci durante le dieci giornate di Brescia di fine marzo 1849) ha accolto la Regina del Soul al Lattepiù per la tappa lombarda e, ultima nel Nord Italia, del Modern Art Tour.
Una serata umida, quella di ieri, con il freddo pungente che non ferma l’arrivo di numerosi fan e ben presto il freddo lascia il posto al calore del pubblico che impaziente attende l’inizio del concerto previsto per le 22:30.
La Zilli e i Motherfunkers finalmente salgono sul palco in un gioco di luci, colori e suoni che avvolgono gli astanti già dalle prime note. Nina come al solito non si risparmia e ricambia l’affetto della platea con saluti, cuoricini e strette di mano alle prime file, a meno di un metro di distanza. Un boato scuote il locale quando Nina chiede di cantare insieme a lei la “sua canzone per eccellenza” 50.000. Tutto il club diventa così una cosa sola cantando, ballando e coreografando l’intero repertorio musicale. E’ già ora del classico cambio d’abito per la parte centrale del concerto: la più intima e sentita dall’artista piacentina, e la riprova la si ha alla sua risalita sul palco preceduta dall’intro di Come un miracolo, eseguita magistralmente da Heggy Vezzano con un assolo di chitarra di un minuto circa. Di questa parte del concerto sottolineiamo l’intensità di Sola, Il punto in cui tornare e Notte di luglio. La Zilli però ha ancora in serbo tanta energia e, dopo il secondo cambio d’abito, la fa esplodere cantando i suoi successi più travolgenti che il pubblico accompagna in ogni strofa delle hit proposte fino ad arrivare a Butti giù che, come da scaletta, chiude le quasi due ore di spettacolo che la cantante sta portando in giro per l’Italia.
La presentazione dei musicisti viene sottolineata dai vari stacchetti e per Heggy, Vee_zo, Jeeba, Nico, DJ Zak e Torre giunge il giusto riconoscimento del pubblico che si manifesta con abbondanti scrosci di applausi per ognuno di loro.
Il balletto finale chiude il concerto che i Bresciani porteranno nel cuore e nella mente per un bel po’. La Leonessa d’Italia ha risposto da Leonessa alla Regina del Soul. Ora qualche giorno di pausa per ricaricare le batterie e il prossimo fine settimana sarà la volta di una tripletta al sud: Napoli, Maglie (LE) e Modugno (BA).
ArZILLI del Sud siete pronti per un po’ di musica soul? Siete pronti o no per un po’ di musica soul? Nina sta arrivando e saranno tre concerti da non perdere.
#morefayah #jamahhh #staysoul
Alla prossima.

[Piero Albertella]



Foto di Piero Albertella







sabato 18 novembre 2017

Modern Art Tour 2017 // Nonantola

Una delle cose che ci sta regalando questo Modern Art Tour è la possibilità di conoscere dei club che vivono di musica e che la musica te la trasmettono appena ti trovi dentro. È il caso del Vox Club di Nonantola, caratteristico paesino della provincia modenese, che in questa stagione sta celebrando i suoi 25 anni di attività. Un piccolo palco dove sono passati artisti di spessore, dove centinaia di migliaia di persone hanno ballato, cantato e sudato insieme ai loro idoli.
L'ambiente è familiare, sembra che tutti si conoscano tra di loro, e questa cosa mi piace. Mi sembra il posto giusto dove poter ascoltare un concerto di Nina Zilli, qui la sua musica è di casa. Il locale è pieno il giusto quando le note suonate dalla band de Il mio posto quel'è introducono una stilosissima Zilli: che le danze abbiano inizio. Dall'alto della sua pedana Nina canta e balla insieme al pubblico infondendo energia pura in tutto il locale. L'alternanza tra i brani dell'ultimo lavoro e quelli più popolari è il mix perfetto delle nuove melodie che la Zilli sta portando in giro per l'Italia.
Si ascolta Bacio d'addio dedicata a tutti gli ometti presenti in sala (e non) rigorosamente cantandola e successivamente si balla al ritmo delle note di #RLL.
Al primo cambio d'abito Nina si ripresenta al pubblico seduta sulla pedana mentre alle sue spalle passano le immagini dei suoi disegni che caratterizzano anche il book del cd. Come un miracolo e Sola emozionano il pubblico tanto da farlo sembra quasi in trance.
In un attimo si passa all'ultimo cambio d'abito con le ultime dieci canzoni in scaletta che portano al termine del concerto. L'uomo che amava le donne è il pezzo più cantato, non da meno Se bruciasse la città con una Zilli che vestita di rosso fuoco, con tanto di mantello da Superwoman, ne esalta la perfomance.
Si conclude con il balletto finale che coinvolge tutta la band precedentemente presentata in tutti i suoi effettivi e con una versione di Nina "ginnasta" che si contorce per arrivare sotto al palco per salutare alcuni dei suoi piccoli sostenitori.
È stata una bella serata, concerto emozionante e molto coinvolgente; domani si passerà per Brescia ... altre emozioni in arrivo per il pubblico di Nina Zilli.
Stay tuned ma, soprattutto ... stay Soul!



Foto di Alessandro Morrica











domenica 12 novembre 2017

ModernArt Tour 2017 // Fontaneto d'Agogna

È al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna, in provincia di Novara, che si consuma l'ennesima tappa del Modern Art Tour.
Nina Zilli è arrivata all'appuntamento piemontese in splendida forma con tutta la Motherfunkers band al completo; il locale, caldo e accogliente, abbraccia gli artisti che poco dopo le 22 attaccano il primo pezzo in scaletta. Alcuni ArZILLI occupano i posti alle transenne e trascinano con passione il pubblico presente in un crescendo di cori e coreografie. Nina ripercorre tutto il suo repertorio: dagli esordi di 50.000 fino agli ultimi successi Mi hai fatto fare tardi e s Domani arriverà.
È ora del cambio d’abito e la seconda parte del concerto è quella più coinvolgente a livello emotivo con Come un miracolo,  scritta da Nina il giorno seguente all’attacco terroristico al Bataclan di Parigi (13 novembre 2015), Sola (presentata al festival di Sanremo due anni fa) e Il punto in cui tornare (brano scritto per Carlo U. Rossi, con il quale la Zilli ha collaborato per l’uscita di Sempre Lontano, il suo primo lavoro discografico).
È ora di procedere al secondo cambio d’abito e scatenarsi con la parte più ballata e coinvolgente dello show. L’amore è femmina, L’amore verrà, No Pressure, Se bruciasse la città e Butti giù sono alcuni dei brani che la "Fraschetta" interpreta e che il pubblico canta insieme a lei accompagnati dal groove dei musicisti.
Nina e la sua band si congedano da Fontaneto pronti a portare il Modern Art tour a Nonantona, alle porte di Modena, il prossimo 17 novembre.
Un fenomeno al Phenomenon ... vedremo come risponderà Nonantola. #staysoul

[Piero Albertella]


Foto di Claudio Eguaglia




domenica 5 novembre 2017

ModernArt Tour 2017 // Roma

“Vorrei vedere la vita con gli occhi tuoi.
Vorrei capire perché non ti fermi mai.
Non riposi mai ... non riposi mai.
Corri qua corri là ...”
È sulle note de Il mio posto qual’è che il ModernArt Tour sbarca nella capitale. Siamo all’Atlantico e sono passate da poco le 21 di sabato 4 novembre quando la sala che poco per volta si è gremita di pubblico ha iniziato ad inneggiare a Nina Zilli. I ragazzi della band suonano l’intro della cover della celebre canzone di Ornella Vanoni e la platea può finalmente far esplodere tutto il suo entusiasmo all’ingresso dell’artista.
Il primo  blocco di canzoni ripercorre parte dei suoi successi passati come Per sempre, 50.000 o Bacio d’addio alternandoli ad altri brani del nuovo album come Domani arriverà, 1xunattimo e la tanto cantata Ti amo mi uccidi, particolarmente apprezzata dal pubblico.
Doveroso cambio d’abito ed ecco il secondo blocco di canzoni dove la Zilli propone “la combo”  Come un miracolo e Sola (che riesce a creare un’atmosfera magica e intensa).
Il concerto scivola veloce e dopo l’ultimo cambio d’abito, sulle note de L’amore è femmina il pubblico scatta dalle sedie e corre sotto il palco per partecipare “più da vicino” alla parte finale del concerto cantando e ballando insieme a Nina.
Ovazioni anche per i musicisti che accompagnano l’artista piacentina in questo tour quando, al termine del concerto, vengono presentati singolarmente i vari Heggy, Vee Zo, Jeeba, DJ Zak, Nico e Torre, che ricambiano  l’entusiasmo della gente presente in sala. Balletto finale e Roma si congeda da Nina con applausi e ovazioni; la voglia di riascoltarla quanto prima è già nell’aria e nei commenti del pubblico nel post-concerto.

Prima del live da segnalare un’iniziativa voluta proprio dalla Zilli che ha riservato ad una ventina di ragazzi del suo fan club la possibilità di poter assistere al sound-check esattamente come fece già due anni fa in occasione del suo ultimo tour. Alle 18:30 si sono aperti i cancelli per gli ArZilli che, scortati dalle persone preposte alla sicurezza del club, vengono accompagnati nell’ampia sala del live. Sulle note di Sola, L’inferno e altri successi il tempo si ferma per un attimo ed è già ora di foto ricordo, autografi e quattro chiacchiere a tu per tu con la cantante che saluta i fan per andare al trucco e parrucco prima di iniziare il suo show.

Nina ha lasciato il segno e gli amici di Novara e dintorni sono già pronti ad accoglierla sabato 11 novembre al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna. 
Il tour continua ... altre avventure in arrivo.
#staysoul
[Piero Albertella]



Foto di Piero Albertella







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sabato 4 novembre 2017

ModernArt Tour 2017 // Firenze

... Firenze sogna Nina Zilli.
Ed eccola qui, in carne ed ossa, un concentrato di pura energia che si è sprigionato sul palco del Viper Theatre davanti ad un nutrito gruppo di spettatori golosi e vogliosi di un po' di buona musica soul!
È successo tutto ieri notte, venerdì 3 novembre, presso il noto club fiorentino dove la  protagonista indiscussa e fonte di cotanta energia è stata la nostra cara Maria Chiara Fraschetta.
Un concerto semplicemente esplosivo senza mai conoscere cali emozionali, un vero tsunami misurato a base di soul, funk, raggae, rock e musica elettronica.
Nina era in splendida forma e ha tenuto il palco con feroce maestria, sembrava di vedere una pantera nel suo habitat naturale; al suo fianco la nuova band, i Motherfukers, fa il suo, accompagnando con energia ed inventiva la nostra Queen nei pezzi nuovi ed in quelli storici arrangiati alla maniera "Modern Art" ... strepitosi!
I Motherfukers, per chi non lo sapesse, sono composti da 3 elementi della mai troppo lodata Smoke Orchestra più altri tre nuovi che si amalgamano benissimo con quelli storici proponendo una band solida dal sound granitico che ti ruzzola in faccia e non riesce a non farti ballare, ed è quello che è successo al Viper per tutte le 2 ore di concerto.
Solo cose belle per Nina Zilli e per noi fortunati che abbiamo assistito al concerto.
Unico rammarico (personale) è stato non riuscire a salutarla a fine serata ... un abbraccio virtuale, ora, è d'obbligo.


Ci si vede alla prossima!
Stay Soul!
[Niccolò Storai]



Foto di Davide Bisconti









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