mercoledì 17 luglio 2013

Villa Ada e le belle sensazioni di un'arzilla D.O.C.

Immaginate un palco. Mettiamoci sopra un pianoforte, un paio di chitarre, una batteria. Immaginate un laghetto vicino a questo palco, il cielo stellato e la magia che regala la notte romana. Se il quadro non vi sembra completo diamo ancora due pennellate: la voce della Zilli e la tromba di Bosso. Al resto ci penserà l'arzilla Claudia raccontandoci quali emozioni ha vissuto al concerto di Villa Ada ....
Ogni concerto lascia delle emozioni a sé.
Ogni canzone, passo, smorfietta è sempre una sorta di dialogo con il pubblico, un discorso che si svolge nell’arco di un’ora e mezza e che ti trasporta, entusiasma, cattura.
Nina Zilli è superba ma si supera quando interpreta la canzone di Nina Simone con “I Put A Spell On You”. Magnifica, magnetica, sensuale, sembra esserci solo lei sul palco e nessuno si accorge che nel frattempo Fabrizio Bosso è sceso nella platea per giocare con lei in mezzo al pubblico.
Ecco, questo sarà il ricordo più bello che mi resterà della serata…ma adesso andiamo in ordine…


Ore 20.30, lo spettacolo sarebbe iniziato alle 22.30 ma si sa…meglio arrivare presto!

Ci sono arZilli che sono qui dalle 18 ed hanno avuto la fortuna di vederla al soundcheck o chi all’apertura dei cancelli è pronto a scattare per agguantarsi la prima fila! E così ne approfitto per cenare con un’attesa che alla fine mi fa perdere non solo la prima, ma anche l’ultima fila fra i posti a sedere. E secondo voi un’arZilla si può permettere di vedere un concerto dal retro? NO! Infatti supero la prima fila e mi siedo per terra a gambe incrociate a mangiare il mio kebab in attesa del via…
L’intro di “You know I'm no good” di Amy Winehouse scatena un applauso che però dal “basso” della mia posizione non mi fa capire quanto sia forte. Ecco…sappiate che seduti a terra vi arriverà meglio la musica, i suoni, la voce e meno la sfilata dei “Ti Amo!”, “A bona”, “Daje Nina”…

Finalmente eccola entrare, vestita con un abito nero lungo ed i capelli che questa volta sono solo fissati ad un paio di fiori: Chiara questa volta lascia la “cofana” a casa mostrando i suoi lunghissimi capelli che…oddio chi ragazza non li vorrebbe così?! Ah, poi c’è lui, Fabrizio Bosso, uno dei migliori trombettisti jazz italiani che indossa una t-shirt con tre teschi fluo sotto una giacca e dei jeans. Osa nello stile come nella musica ed è grandioso.

Chiara come ogni sua tappa romana scimmiotta la cadenza romana salutando il pubblico con un “E daje Roma!” e via, con “It’s My party” inizia davvero lo show.
Il repertorio  in realtà non soddisfa tutto il pubblico che si aspettava di sentire più pezzi suoi ed invece scopre una Nina Zilli che interpreta almeno una decina di pezzi semisconosciuti ai più, ma crea il finimondo quando attacca a suonare "50mila" e “L’Amore Verrà”… anzi in quel momento si scatena una corsa folle alle transenne di tutti quelli che come me erano seduti a terra e fremevano per scatenarsi ed alzarsi a far casino sulla sua musica. Ecco, questo è l’altro ricordo che conserverò di questa serata: la mia prima volta ad un suo show in cui non sono riuscita a conquistare le transenne! Due metri e mezzo dal palco sono troppi per un’arZilla.

Forse il concerto vero per un fan, quello che ti impedisce di stare imbambolato ad ascoltare senza muoverti inizia veramente in quel momento, quando canti insieme a lei e ti sgoli nonostante non becchi una nota - neanche la più facile…ma credetemi, sentire Chiara che interpreta dei pezzi che fanno parte delle sue radici artistiche è stato meraviglioso e come sempre vederla esibirsi per un’ora e mezza è troppo poco per chi deve attendere mesi su mesi per rivederla live.
Dai Chiara, aspettiamo il nuovo album per cantare con te, non vediamo l’ora!
Claudia

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